Da venerdì 18 ottobre arriva “La Fretta e la Pazienza”, il nuovo album di inediti di OLDEN, l’ottavo della sua discografia.
Tutte le relazioni umane, quando diventano significative, prima o poi soffrono l'esperienza del distacco e dell'incomprensione, alcune per un breve periodo, altre in maniera definitiva. Arriva così il momento di fare i conti con i silenzi e le distanze, che improvvisamente appaiono incolmabili, lottare con l’incapacità di capire e di capirsi, affrontare i dubbi e, spesso, il puro dolore dell'assenza. La parola “pazienza” deriva da “patire”, e richiama il concetto di sofferenza nella sopportazione, fatica dentro il dolore.
La pazienza è resistenza, risposta, antidoto alla folle corsa verso l’edonismo piú volgare, l’ossessione al consumo e la voracità dei nostri tempi: “La Fretta e la Pazienza” parla di questo e di sentimenti così umani da spaventare, soprattutto quando si ha il coraggio di comprenderli e non solo di sentirli, per poi riuscire a rialzarsi e ricominciare a camminare. Un disco che vuol riconoscere l’importanza del tempo, la sola via d’uscita quando tutto sembra ormai perduto.
L’album, che vede come unico ospite Paolo Benvegnù nella title track, è stato realizzato e prodotto da Olden e Ulrich Sandner, registrato in una casa di campagna vicino Barcellona, in un lungo arco di tempo, senza scadenze, con lunghe attese, ripensamenti, incertezze, lampi di creatività e aggiustamenti in corsa.
È il disco di un artigiano che vuole solo essere sé stesso ed esprimersi senza voler somigliare a nessuno, mosso solamente dal proprio racconto interiore. Pochi strumenti, un arrangiamento minimale che lascia spazio a silenzi, rumori e suoni imperfetti. Alle parole, il compito più importante: quello di muoversi in una narrazione che sarà poi rimedio per tutto il dolore sopportato, pazientemente, alla fine di un lungo viaggio.
Olden, cantautore perugino residente da anni a Barcellona, ha esordito nel 2011 con un disco omonimo in inglese. Nel 2014 è stato uno dei protagonisti del Premio Tenco, esibendosi sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo con una versione in italiano di “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Da allora, ha pubblicato diversi album ed EP in italiano, tra cui “A60” (2019) e “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero” (2022), entrambi classificati secondi alle Targhe Tenco nella categoria Miglior Interprete. Dal 2019 collabora con Flavio Ferri (Delta V).
Dopo gli album “Prima che sia tardi” e “Cuore nero”, orientati all’esterno, alla ricerca di voce “universale” capace di restituire una propria visione del mondo e della società odierna, “La Fretta e la Pazienza” è, al contrario, un racconto del tutto privato, un processo personale che attraversa il dolore e poi cerca di superarlo, forse di dimenticarlo. Un disco che non vuole essere contemporaneo, lo specchio dei tempi, anzi si presenta come contrapposizione alle tendenze che spingono verso un piacere effimero e di scarsa durata, che passa rapidamente a qualcos’altro, per scappare via, lontano.
OLDEN parla del disco: “
La Fretta e la Pazienza” è una lunga carezza che cerca la cura, la salvezza, la quiete.
È una lettera mai spedita.Sono tutte parole non dette, finalmente libere di viaggiare e di arrivare a destinazione.
È amore urlato sottovoce, è l’ultimo tentativo, è il più dolce e pericoloso salto nel vuoto, è una mano tesa, ferita, ma ancora non arresa.
È tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per sentire la brezza in fronte, riconoscerla e ricordarci di nuovo che la felicità è quasi sempre a portata di mano, e che non ha bisogno di niente per esistere, e che basta solo riconoscerla, quando ci passa accanto.
È un nome bisbigliato di notte, o alle prime luci dell’alba, quando nessuno può sentirci, quando il frastuono diventa muto.È l’ultimo regalo prima della resa.
IL DISCO:
TRACKLIST
1) Cinema
2) Fidati di me
3) Libellule
4) La Fretta e la Pazienza (feat. Paolo Benvegnù)
5) Gioia negli occhi
6) Ho sognato Jannacci
7) Il cuore sbaglia sempre
8) Improvvisamente, un giorno
9) La natura leggera delle cose
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