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NETFLIX BLOCCA IL DOCUFILM SU PRINCE

di SIMONE MERCURIO


Prince è sempre stato un enigma, un artista che ha saputo reinventarsi e sorprendere il mondo con il suo talento e la sua visione. E oggi, a distanza di anni dalla sua scomparsa, continua a far parlare di sé. L’ultima notizia riguarda il documentario su di lui diretto da Ezra Edelman, il regista premio Oscar per "O.J.: Made in America", che dopo cinque anni di lavorazione è stato bloccato da Netflix.

Edelman, nel suo lungo lavoro di ricerca, ha avuto accesso a "The Vault", l'archivio privato dell'artista, una sorta di forziere musicale contenente centinaia di registrazioni inedite, canzoni mai pubblicate, appunti, bozze di testi e persino video personali. Inoltre, ha raccolto testimonianze di amici, collaboratori e persone vicine a Prince, cercando di tracciare un ritratto più autentico e meno idealizzato di una delle figure più misteriose e affascinanti della musica moderna.


Tuttavia, una volta visionato il documentario, gli eredi di Prince hanno espresso preoccupazione per il taglio adottato dal regista, ritenendolo troppo controverso e sensazionalistico. Temendo che alcune rivelazioni potessero gettare ombre sulla figura del musicista, hanno deciso di impedire la distribuzione del film, bloccandone l’uscita su Netflix.


Per i fan, questa è una grande delusione. Prince, al secolo Roger Nelson, definito il "genietto di Minneapolis", è stato un artista poliedrico e visionario, un polistrumentista capace di spaziare tra generi come funk, rock, soul, jazz, rap e musica elettronica, lasciando un'impronta indelebile nel mondo della musica. La sua estetica innovativa e la sua personalità fuori dagli schemi lo hanno reso un’icona non solo musicale, ma anche culturale. Celebri sono le sue battaglie per il controllo della propria musica, che lo portarono perfino a cambiare il nome nome in un simbolo impronunciabile, e poi con l'acronimo T.A.F.K.A.P.

(ovvero "The Artist Formely Known As Prince") pur di sottrarsi ai vincoli dell’industria discografica.

La sua influenza non si è fermata alla musica: Prince è stato anche un artista visivo di grande impatto, come dimostra "Purple Rain", il film cult che lo ha reso una star planetaria, e i suoi videoclip sempre all’avanguardia. Indimenticabile rimane anche il suo spettacolare halftime show al Super Bowl del 2007, considerato ancora oggi uno dei più iconici della storia dell'evento.

Prince al Super Bowl nel 2007
Prince al Super Bowl nel 2007

E così, come accade spesso con le grandi leggende, la verità su Prince rimane avvolta nel mistero. Prima o poi questo documentario vedrà la luce, perché un materiale così prezioso difficilmente resterà nascosto per sempre. Per ora, possiamo solo sperare che il "Vault" si apra, rivelando nuove sfaccettature di un artista irripetibile. E poi, se gli eredi lo hanno bloccato, non viene forse da chiedersi quali segreti custodisca? Forse sarebbe meglio pubblicarlo senza censure... o trovare un compromesso che permetta al mondo di scoprire un Prince più autentico, senza tradirne l'eredità. Del resto, come diceva lo stesso Prince: "La musica è fatta per essere sentita".

 

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