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di SABRINA SCIABICA

SCORRIBANDA d'arte: un'avventura che rimescola tempo e generi. Fino al 4 marzo alla Galleria


Rimescolare il tempo, mettere insieme il classico e il contemporaneo, creare nessi e stimolare pensieri.

Questo è stato lo scopo del riallestimento della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma, inaugurato a giugno 2016, in cui la direttrice Cristina Collu ha deciso di inaugurare un nuovo percorso espositivo mantenendo le opere del museo e ospitandone sempre di nuove.

TIME IS OUT OF JOINT è il titolo di questo percorso, insieme ad un nome nuovo per il museo romano: La Galleria Nazionale.

Si aggiunge, a tutto ciò, SCORRIBANDA, appena inaugurata e visitabile fino al 4 marzo, a cura di Fabio Sergentini che così descrive il suo lavoro: «Ho voluto dare a questa mostra, che occupa tutto il Salone Centrale della Galleria Nazionale, un titolo che rispecchiasse lo spirito d'avventura che mi ha animato nella conduzione de L'Attico, la mia galleria d'arte. C’è infatti in Scorribanda un che di piratesco, di corsaro che mi piace - spiega - Esso si attaglia bene alla disposizione delle opere sulla parete, pensata da me come un racconto senza pause. L'idea, semplice ma efficace - continua Sergentini - si basa sull'annullamento della canonica distanza tra quadro e quadro. Lo sguardo non viene così a cadere necessariamente su una singola opera ma su una pluralità. Scorribanda è a tutti gli effetti un'installazione. Una quarantina di opere tra dipinti e sculture di grande formato, dalla fine degli anni '50 al giorno d'oggi, in cui prevale l'accostamento di diversi stili ed epoche.»

Tutto ciò si addice perfettamente allo stile de La Galleria Nazionale, in cui opere prima esposte in un semplice ordine cronologico, adesso sono mischiate con tempi che si incrociano; in cui il moderno si alterna al contemporaneo e i diversi modi di fare arte si contaminano.

L’ambiente diventa divertente, pur rimanendo elegante: in una sorta di gioco la pittura di De Chirico comunica direttamente con la scultura di Arturo Martini, il Futurismo si ritrova insieme a Previati, Rodin guarda Klimt ovvero le statue ammirano le tele.

Altro esempio di questa mescolanza è l’ambiente in cui una filiforme figura di Giacometti è posizionata come se volesse curiosare davanti alla versione di Jacquet del Déjeuner sur l’herbe.

Oppure la sala dove si affronta il tema femminile dal passato (Hayez, Bagnante) fino a Modigliani (Nudo sdraiato) e Morandi (Bagnanti), passando per la scultura di Balzico (Cleopatra).

La veste del museo - e le numerose mostre che ospita - è oltremodo stimolante perché suggerisce collegamenti che ognuno può scoprire oppure immaginare da capo, in base alle sensazioni provate. La Galleria Nazionale, dunque, non è luogo statico ma la realizzazione di contaminazioni dinamiche; uno spazio per sperimentare e offrire al visitatore un momento di riflessione sulla creazione artistica e sui suoi innumerevoli e infiniti linguaggi.

L’arte può essere, dunque, un esercizio di comparazione, o anche un divertissement.

E il museo contemporaneo un luogo di sinergie, di trasformazioni, di curiosi accostamenti da esplorare con fantasia e libertà!

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