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  • di SIMONE MERCURIO

The Batman: così umano, così (poco) supereroe

Così umano, così cupo, così noir. E così poco supereroe. La difesa del prossimo, dei più deboli, diventa nel nuovo Batman di Matt Reeves quasi un modo per espiare colpe non sue.


Bruce, l'orfano della ricchissima famiglia Wayne, interpretato da Robert "Twilight" Pattinson, potrebbe fare la bella vita, vivere la vita del rampollo agiato e influente, ma si nasconde dietro la maschera cupissima dell'uomo pipistrello, e si auto assegna il ruolo di giustiziere, custode, protettore deli altri orfani come lui, ma più deboli.


Già aveva provato Nolan a rendere introspettivo Batman, qui, in queste forse eccessive tre ore di lungometraggio, il regista - già blockbuster con Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie nel 2014 e The War - Il pianeta delle scimmie nel 2017 - fa un'operazione iper realistica di umanizzaione del "suo" Batman con un film che diventa più un noir, un thriller action ma molto introspettivo in stile David Lynch dove bene e male si intrecciano e non hanno confini precisi e ben delineati.

E il brano Something In The Way dei Nirvana con la voce dolente e sofferta di Kurt Cobain sottolinea alla perezione l'anima profonda del film.


A Gotham City piove sempre si sa. Ed è sempre notte. Non c'è una scena alla luce del giorno nelle tre ore del film. Perfino i cattivissimi come Pinguino ( un irriconoscibile Colin Farrell) diventano dei "normali" sodali di boss locali (John Turturro) mafiosetti, corruttori e nulla più.

Perfino Cat Woman (Zoë Kravitz) è una bellissima e seducente (e sedotta) ladra per nulla aggressiva ma vittima anche lei, alla ricerca di protezione e di vendetta.

E' la risposta diversa a una stessa domanda. Se Batman-Wayne si autoinfligge una missione di protezione, la "gatta" decide il suo ruolo di improvvisata ladra vendicatrice quando scopre dettagli sul suo passato.

Ma nessuno spazio a stilizzazioni estetiche per il personaggio della donna felina, per lei solo un paio di micetti in casa e nessuna sontuosa fumettizzazione del personaggio.

Perfino lo psicopatico emigmista protagonista di questo primo capitolo sembra più un personaggio di Seven o di Saw che un cattivo del fumettone ambientato a Gotham City.

Le scene d'azione non mancano e sono pura goduria e sobbalzi tanto sono realistiche. Batman lotta e le prende, risponde alle botte e quasi si spegne. No, nessuno spoiler. D'altronde il punto interrogativo che chiude dopo i titoli è uno dei quattro finali del primo capitolo di un serie cinematografica che preannuncia un ghignante e atteso seguito.

PS. Andate a vedere The Batman al cinema.





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