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  • di SABRINA SCIABICA

“LINEE DI LIBERTÀ”, LE INCISIONI DI LUIGI BARTOLINI ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI


Per non perdere le tracce di una delle personalità più interessanti della nostra cultura, l’Accademia di Belle Arti di Roma dedica una retrospettiva a Luigi Bartolini.

«Sono opere rarissime e di particolare importanza, di un grande autore del Novecento poiché, insieme a Morandi, si tratta di una pietra miliare dell’incisione italiana» spiega il curatore della mostra, il professore Giuseppe Modica, artista, oltre che docente di Pittura in Accademia.

In particolare, nell’aula Colleoni, sono esposte 23 incisioni realizzate tra il 1915 e il 1936, scelte insieme alla figlia Luciana Bartolini.

Linee di libertà è il titolo scelto per questo percorso che si snoda tra assonanze ed attinenze. Da acqueforti come le delicate Violette, il Vaso di garofani, il Campo di grano evince l’ispirazione da Rembrandt e da Fattori, di cui Bartolini si dichiarava discepolo.

Uomo colto, studioso appassionato di numerose materie, l’artista riesce ad esprimere poesia con la grazia delle linee, come nei morbidi corpi delle donne alla Fonte Canapina, o della Ragazza alla finestra.

È affascinante la fugace malinconia della Finestra del solitario, e incantevole l’effetto della luce riflessa sull’acqua, nella Spiaggia di Numana.

I suoi tratti, mai aspri, creano visioni raffinate che esprimono bellezza, pur mantenendo una costante ricerca di verosimiglianza. E non sono mai opere accademiche, piuttosto denotano sperimentazione, oltre che eccellenti capacità tecniche.

Luigi Bartolini (Cupramontana, 1892 – Roma, 1963), considerato uno tra i più originali esponenti della grafica d’arte contemporanea, fu apprezzato già in vita con numerosi premi, tanto che l’Accademia di San Luca - che seleziona i più illustri artisti italiani - lo nomina suo Accademico nel 1960. E ancora, giusto per citarne un collezionista famoso, Leonardo Sciascia si espresse più volte apprezzando la sua abilità manuale e l’approccio naturalistico.

La sensibilità dell’artista si rivela anche in letteratura, con la partecipazione a numerose riviste e la pubblicazione di libri per importanti case editrici, sia come scrittore sia come poeta.

La natura continua ad essere, dal suo punto di vista, la protagonista prediletta e l’osservazione della realtà è il soggetto del più celebre dei suoi romanzi, Ladri di biciclette (1946), dal quale Cesare Zavattini scrisse la sceneggiatura dell’omonimo film di Vittorio De Sica.

Oltre che in Italia, Luigi Bartolini ha rappresentato il genio italiano a Parigi, a Londra e le sue opere sono attualmente esposte al prestigioso Museum of Modern Art (MoMa) di New York.

Nella sede di Via di Ripetta – Piazza Ferro di Cavallo 3, le incisioni saranno esposte con orario 10-18, dal lunedì al sabato, fino al 16 aprile 2019.

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