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  • di SIMONE MERCURIO

CANICOLA CITTADINA? UNA GIORNATA TRA LE ACQUE DI ZOOMARINE


IL VIDEOREPORTAGE DI INDIELAND:

Mariachi messicani che suonano tra i viottoli? Si, ci sono anche quelli. E poi leoni marini e foche, uccelli tropicali e pellicani, fenicotteri e pinguini, per un totale di 155 animali di 36 specie diverse. Immancabili, ovviamente, gli scivoli kamikaze, le montagne russe, le rotatorie toboga e tutta una serie di attrazioni per i bambini, ma che fanno sorridere e star (molto) bene anche i grandi. Per chi soffre la canicola ed è costretto a restare a Roma in questi giorni caldi d'agosto, alcuni consigli e segnalazioni.

Il parco Zoomarine di Torvaianica conferma la sua vocazione ad essere il villaggio acquatico più frequentato dai romani, ma anche dai turisti in giro per la Capitale alla ricerca di una giornata fresca tra quelle dedicate alle meraviglie artistiche, culturali, monumentali e naturali di Roma. Perché, diciamocelo, anche per i più integralisti cultori della “grande bellezza”, anche per i più ortodossi amanti del bel mare l'acquapark ha sempre un indiscutibile suo fascino.

Un po' di storia. Zoomarine nasce in Portogallo dove la società Mundo Aquatico – Parques Oceanográficos de Entretenimento Educativo - gestisce dal 1991 il Parco di Albufeira, primo Parco tematico del Portogallo sull’ambiente marino. Lo Zoomarine romano, con i suoi 40 ettari, apre al pubblico nel 2005. Nel Novembre 2015 entra ufficialmente a far parte del Gruppo Dolphin Discovery, la multinazionale più grande al mondo specializzata nel settore dei delfinari che, con l’acquisizione di Zoomarine, fa il suo ingresso nel continente Europeo.

La spiccata vocazione ambientalista della struttura salta subito all'occhio quando ci viene comunicato che non esistono mappe cartacee dello spazio. Bisognerà affidarsi alle tante cartine dislocate lungo le vie.

Arriviamo a Zoomarine nell'orario in cui la canicola si fa più cocente. Ci dirigiamo dunque subito in piscina, la Cancun, probabilmente la più amplia del parco. Tanti i bambini che allegri corrono e si tuffano nelle due grandi piscine a semicerchio. Osserviamo anche un paio di giovani famiglie con nonne al seguito. Frotte di seienni, settenni o giù di lì, salgono e scendono dalla colorata torretta con scivolo annesso a loro dedicata.

Una grande botte “pirata” in cima agli scivoli viene lentamente riempita da una serie di flussi d'acqua per poi “esplodere” capovolta, scaricando una cinquantina di litri d'acqua da circa quattro metri di altezza, tra le risate rinfrescate e grate di chi si trova sotto bramoso frescura.

Partono i giochi dell'animazione. Grandi classici sono i balli di gruppo latinos per donne, teenagers e... amanti del genere.

Non siamo tra questi, così ci dirigiamo verso il Galeone dei tuffatori dove ci aspettano le evoluzioni di abili atleti che tra cielo e acqua – come scritto sul cartellone all'ingresso - “raccontano la fantastica storia di Peter Pan”.

Torniamo alla Cancun. E' quasi l'ora delle celebrate Cocomeriadi. Favorite dalla calura, lo spirito goliardico prende il sopravvento e dall’8 agosto fino al 24 sarà possibile infatti cimentarsi in una sorta di mini Olimpiadi con anguria, dalla discesa sugli scivoli con tanto di pesante cocomero da conservare integro all’arrivo, fino ai tornei di lancio e staffette a squadre. Inoltre, acrobazie sul simulatore di surf più grande in Italia, cercando di tenere il frutto in equilibrio e il Volo del Falco con tanto di anguria in mano che librano sulle teste dell'intero parco. Riusciamo ad assistere a un solo “gioco” tra quelli in programma dell'evento sportivo multidisciplinare a orari ben scanditi.

E' quello “classico” da villaggio vacanze, ovvero la gara a chi mangia più velocemente la fetta d'anguria senza mani. Grandi e piccini se la ridono divertiti alla vista delle evoluzioni facciali e corporali di donne e uomini in età adulta che dimenano il proprio muso all'interno di dolci e rosse angurie.

L'altoparlante annuncia ancora due eventi tra i più attesi per gli avventori del parco: gli spettacoli al Dolphin Stadium e alla Baia dei Pinnipedi. Giovani mamme ben piazzate vengono letteralmente trainate da ansiosi e scalpitanti marmocchietti in direzione dello stadio dei delfini. Una bella donna probabilmente di origini africane scende le scale dell'anfitrione acquatico per posizionarsi al centro della cavea di fronte alla grande e profonda piscina. A fianco a lei si posizionano un corpulento uomo bianco dall'andamento marziale e due splendidi bimbi meticci, probabilmente i figli dei due. I due fanciulli, un maschio e una femmina, occhi verdi su carnagione scura e capelli ricci allargano il loro più grande sorriso quando fanno ingresso i tre delfini che saranno protagonisti dello spettacolo. L'introduzione è maestosa con i tre mammiferi che in perfetto sincronismo saltano in alto al ritmo della musica e si rituffano.

Anche in questo caso i messaggi di invito al rispetto della natura, dei mari, della raccolta differenziata, degli animali viene ripetuto tra un'esibizione e l'altra, tra un'aringa e l'altra regalata in premio ai tre delfini acrobati. Il fascino degli animali, la bravura degli istruttori/biologi è completato dalla piscina con vasca trasparente che permette di vedere sotto l'acqua le evoluzioni dei tre animali.

Stesso modello di vasca/piscina che troveremo subito dopo in un altro stadio simile ma questa volta dedicato ai pinnipedi. Una foca, un leone marino e un corpulento tricheco giocano con i tre ammaestratori prima di concedersi alle classiche foto finali d'ordinanza con bacio finale dall'animale.

La calura non accenna a placarsi e la nostra pelle, un po' come quella dei pinnipedi, necessita di essere idratata. Ricaricati da un buon caffè ci rechiamo alla piscina per i più audaci, coraggiosi e/o spericolati. L'Area Malibù offre la possibilità di tuffarsi nella piscina scegliendo tra 4 differenti scivoli: due seguono un percorso a spirale, avvitandosi su se stessi per arrivare alla piscina a una velocità moderata; altri due, chiamati Kamikaze, sono decisamente più ripidi, in grado di far acquistare grandi velocità. Dedicati agli amanti dei cocktail tra acqua e adrenalina.

Senza acqua ma con una dose di coraggio probabilmente maggiore sono altre due attrazioni a prova di cuore. Le montagne russe Vertigo e il Volo del Falco dall'alto di una fune sospesa sul parco necessitano di una “prova coraggio” estrema e, sopraffatti dalla stanche (obviously...) decliniamo. Sono quasi le 18.30, e l'altoparlante ci sollecita a recarci verso spogliatoi e docce per chiudere. Tante le altre attrazioni e gli eventi ancora da vivere allo Zoomarine che non siamo riusciti a fare. In effetti cercavamo una ragione in più per tornarci...

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