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di ELENA GIAMMARTINI

Negrita, la festa rock di una band che live "spacca"


Il ritorno dei Negrita al palco è stato impeccabile e Pau e i suoi compagni non si sono risparmiati dal regalare emozioni e sorrisi agli spettatori pronti ad ascoltarli e festeggiarli. Tre le date del nuovo tour: Bologna 10 Aprile, Roma 12 Aprile e Milano 14 Aprile.

Il concerto del Palalottomatica a Roma non ha visto il sold out e l’acustica del palazzetto non è delle migliori, annoso problema che penalizza band e ascoltatori e che si spera prima o poi venga adeguatamente risolto, come si dovrebbe in uno dei maggiori luoghi dedicata alla musica dal vivo della Capitale. Peccato, dunque, per il mancato sold out perchè dal vivo, i Negrita sono una sicurezza, si spendono sul palco e sanno coinvolgere come ormai pochi, il grande pubblico a suon di rock.

Non si puo’ che elogiare la grinta e il carisma di Pau e dei suoi bravissimi compagni: da 26 anni sanno cavalcare l’onda della musica e del rock italiano: non a caso furono front band di un certo Luciano Ligabue negli anni 90… Parafrasando la stessa band, l’onda lunga della loro arte li ha portati agli ultimi successi del 2018 e al nuovo album “ Desert Yacht Club”. Ed è proprio con “Siamo ancora qua”, traccia della recente ultima fatica, che Pau si presenta sul palco con cappuccio e piedi scalzi, per proseguire con “Adios paranoia” e “No problem” Dopo il trittico iniziale dedicato all’ultimo album, i Negrita ci regalano un salto temporale indietro di 15 anni con “Non ci guarderemo indietro mai”, e ci travolge ricordandoci che “la vita è un uragano” con “Il gioco”. Il parterre e gli spalti sono ormai caldi e ballano e applaudono un energico e d empatico Pau che, accompagna il suo pubblico mano per la mano ricordando aneddoti legati alle singole canzoni, ma anche manifestando un sincero entusiasmo per il ritorno sul palco e nella Capitale: più volte nel corso delle due ore si avvicina ai suoi fan stringendo loro le mani grazie anche al palco, costruito ad arte a che la band possa letteralmente entrare in mezzo al pubblico e quasi fondersi con esso. La band negli anni ha mixato, con risultati alterni, il rock con i generi musicali più diversi, dal reggae alla musica brasiliana, alle sonorità africane mantenendo un'identità e una sonorità peculiare. E proprio con una delle più famose hit della band, proseguiamo la session : “Brucerò per te”, che fin dalle prime note regala emozioni ai fan, per poi ritornare al 2018 con l’atmosfera country di “Voglio stare bene”. I Negrita tornano dunque nuovamente alla loro storia passata: “Radio Conga” e “Fuori controllo”, sulla quale il pubblico del parterre si lascia andare a un sano ‘pogo’, espressamente richiesto da un divertito Pau.

Il palco si accende: le coreografie sono diverse e perfettamente in sintonia con ogni canzone: un perfetto mix tra musica, voce e luci, un raro esempio di professionismo che spesso manca anche a grandi della musica internazionale, che troppo spesso trascurano alcuni elementi scenografici, qui ben proposti con un palco e una serie di videowall che si espandono su tutto il palco. I toni cambiano leggermente ma sempre alte le emozioni con “Il libro in una mano, la bomba nell’altra” e quindi “Che rumore fa la felicità”. Pau e compagni incastonano in scaletta “Milano stanotte” e a seguire con “Rotolando verso sud”: pubblico in piedi che non riesce a star fermo.

Segue dunque il momento forse più emozionante del concerto: un monologo di Pau, che ricorda di qualche amico che se n’è andato, ma anche di tutte quelle cose che sono state e che non saranno più: “Non torneranno più”, una lunga poesia, una lunga emozione. E' questa una lunga ed emozionale parentesi più acustica del live che prosegue con l’armonica di “Ho imparato a sognare” e, da solo sul palco con chitarra in mano, Pau racconta di quando, strimpellando “Knockin On Heaven’s Door”, concepì “Magnolia”. Il frontman aretino abbandona il palco per qualche minuto e Drigo si cimenta in “E sia splendido”. Il ritorno di Pau sul palco con la sua band ci regala:“La tua canzone”, “In ogni atomo”, “Sex”, “Transalcolico” e “A modo mio”. Quasi alla fine delle 2 ore di rock e divertimento, i Negrita danno via ai bis che comprende la recente “Scritto sulla pelle” : una splendida ballata destinata probabilmente a entrare nei cuori dei fans come i più grandi successi sopra menzionati, e quindi le più datate “Bambole” e “Mama Mae”, un classico che ha oltre 20 anni ma che fa scatenare e divertire come al primo ascolto. Il saluto dei Negrita è sulle note di “Gioia infinita" a chiudere uno show rock di oltre due ore che celebra sul palco una band ancora potente e con ottime freccie al proprio arco nell'attuale panorama. Un solo consiglio per il pubblico "indie" che storcerà il muso: andate oltre i singoli dei dischi che lanciano gli album attraverso le radio più mainstream.

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